Ieri 10 maggio
III tappa: I tre prodi cominciano a subire qualche inconveniente balcanico, ma non si perdono d’animo.
“Risvegli bagnato, a Plovdiv piove…la decisione è quella di attendere il bel tempo percorrendo una parte della tappa odierna in treno. Il treno preso non è certo in linea con le nostre attese ma è un preciso rappresentante delle ferrovie bulgare; fortuna che il Garmin è spento, altrimenti ci abbassava drasticamente la media già bassa…la tratta a binario unico fa piu’ fermate della “Vacamora” del Polesine. Ad un certo punto decidiamo di far scendere i nostri cavalli a due ruote ed abbandonare il mezzo a vapore. Passarella per Sofia, la capitale bulgara, e poi via a seguire la traccia del percorso….alla fin fine siamo messi beni e recuperiamo alla grande sulla tabella di marcia.
Dopo poco la traccia ci porta a percorrere fantastici sterrati della campagna serba, l’adrenalina è alta, pascoli, fattorie e montagne riaccendono gli entusiasmi.
A breve però la traccia diventa un’ esile linea che ci fa ben presto capire che forse komoot questa volta ha cannato alla grande: le mucche ci inseguono, i cani abbaiano e le gambe menano alla grande verso un dietro front….revisione immediata dei nostri programmi, cambio itinerario e via verso il confine serbo/bulgaro attraverso altre strade.
E’ ora di trovare una sistemazione per la notte…anche qui gli imprevisti non mancano, ma alla fine un letto a casa di una signora bulgara riusciamo a trovarlo.
La sera si conclude alla grande con cena al matrimonio di una coppia di ragazzi bulgari e, strano ma vero, ci viene anche regalata la bomboniera, ovvero una bottiglia di grappa locale che ci scoliamo immediatamente: concordiamo che assomiglia piu’ ad alcool etilico per pulire la pista frenante della bici, ma siamo veramente riconoscenti del regalo.
I pochi chilometri di oggi sono stati ampiamente sostituiti dalle emozioni
(NdR: le foto che accompagnano il reportage non sono aggiornate per un problema tecnico; una volta risolto caricheremo le relative foto)